Premessa

CHE COS’E’ IL P.T.O.F.?

Il Piano triennale dell’Offerta Formativa ( P.T.O.F.) è il “ documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche” ed esplicita la progettazione curricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia coerentemente con le direttive ministeriali e tenendo conto del contesto in cui operano e delle esigenze formative dell’utenza.

Il P.T.O.F. ha come riferimento normativo la LEGGE N° 107/2015, in cui è sottolineato il ruolo preminente del Dirigente Scolastico che, unitamente al Collegio Docenti, definisce le attività della scuola e opera scelte di gestione e amministrazione.

La dimensione triennale del P.T.O.F. rende necessario mantenere due piani di lavoro tra loro intrecciati: uno destinato ad intrecciare l’offerta formativa a breve termine e comunicare alle famiglie e agli alunni lo status della scuola, i servizi attivi, le linee pedagogiche che si è scelto di adottare; l’altro è orientato a disegnare lo scenario futuro, l’identità reale della scuola e i processi di miglioramento continuo che si intendono realizzare, anche con l’aiuto e i consigli delle stesse famiglie.

SCUOLA PRIMAVERA DEI BIMBI

L’Istituto Paritario: SCUOLA “PRIMAVERA DEI BIMBI” e’ stato costituito per favorire la continuità tra: asilo nido, la sezione primavera dei Bimbi, la scuola dell’infanzia e  la scuola primaria, in un’ottica di continuità verticale. L’integrazione tra i diversi corsi di studi, pur nel rispetto  delle proprie caratteristiche, mette in relazione stili diversi di insegnamento – apprendimento, realizzando percorsi in continuità proprio fra i tre ordini di scuola. L’Istituto si avvale di una sola dirigenza e di un unico ufficio di segreteria.

Le ragioni  pedagogiche che ci hanno indotto a questa scelta consistono:

– nella capacità di dare unitarietà allo sviluppo del curricolo verticale della scuola;

-nella lettura qualitativa dei processi di insegnamento/apprendimento che valorizza gli elementi di continuità ma anche di discontinuità.

La completa realizzazione  favorirà l’attuazione di una didattica orientativa, personalizzante quale importante premessa per una più consapevole motivazione allo studio e conseguente  successo formativo: infatti laddove è possibile estendere e accompagnare nel tempo l’osservazione, si riesce a cogliere con maggiore precisione diversità, stili  e potenzialità degli allievi e a differenziare i compiti di apprendimento.

La finalità prioritaria di questa Istituzione è  la formazione della persona: dal bambino dai 7 mesi di vita fino ai 10 anni di età, ovvero un percorso di crescita formativa che si compie dal nido, alla sezione primavera, alla scuola dell’infanzia fino alla scuola primaria .

EDUCARE IN UN MONDO CHE CAMBIA

Il mondo che cambia è lo scenario in cui si inserisce l’azione educativa della nostra realtà scolastica. In una società caratterizzata dalla molteplicità di messaggi e dall’incapacità di assicurare riferimenti affidabili, il nostro Progetto Educativo si proietta verso la ricerca continua di risposte adeguate agli interrogativi che riguardano l’esistenza di ciascun individuo.

L’ispirazione cristiana della nostra scuola considera i genitori i primi e principali responsabili della vita e dell’educazione dei figli e ha come primo e fondamentale obiettivo quello di dare ai bambini, che la frequentano, la possibilità di fare esperienze positive, piacevoli e costruttive per essere educati ai valori cristiani della vita.

Si propone quindi di soddisfare i bisogni affettivi – relazionali e cognitivi dei bambini, oltre che la loro cura e il loro accudimento. L’idea di bambino che noi abbiamo è quella di un soggetto attivo, protagonista della sua crescita fatta di corpo, psiche e mente e a cui verrà offerta la possibilità di costruire attivamente un rapporto significativo ed equilibrato tra sé e l’ambiente circostante.

PRINCIPI ISPIRATORI DEL PROGETTO EDUCATIVO

La nostra Scuola, di ispirazione cristiana, intende la PERSONA come VALORE IN SÉ, e precisamente, in tutte le sue dimensioni ( fisica, affettiva – relazionale, sociale, cognitiva) armonizzate ed integrate dalla visione religiosa, in cui la libertà è processo, conquista e presupposto all’inserimento attivo e responsabile nella società.

Inoltre riconosce i bisogni dei bambini come:

– bisogno di accoglienza e di riconoscimento (essere qualcuno per qualcuno);

– bisogno di valorizzazione e di benessere e autonomia (avere e dare amore, attenzione);

– bisogno di conoscenza di spiritualità (conoscere il mondo, esplorando la realtà ma anche e soprattutto dando un senso, un significato su più livelli di questa realtà);

– bisogno di autorealizzarsi.

La scuola da oltre trent’anni di attività ha raccolto il riconoscimento da parte di molte famiglie, come un servizio serio e di qualità, grazie alla varietà delle attività proposte orientate alla didattica ed al sereno sviluppo dei bambini in un ambiente piacevole e stimolante.

IL CONTESTO AMBIENTALE E SOCIO-CULTURALE

La scuola Primavera è situata in una posizione leggermente defilata rispetto al centro, ma facilmente raggiungibile e accoglie un bacino d’utenza esteso all’area del centro  alla periferia e ai paesi circostanti. La comodità dell’ubicazione e i servizi offerti (mensa, pre-scuola, post-scuola), sono utili supporti per le famiglie, la maggioranza delle quali presenta attività lavorativa di entrambi i genitori.

LA STRUTTURA E LE RISORSE INTERNE DELLA SCUOLA

La scuola comprende:

  • Una sezione di Asilo Nido;
  • Una sezione “Primavera” – servizio educativo sperimentale;
  • Una sezione di scuola dell’Infanzia;
  • La Scuola Primaria con una sezione per ciascuna classe, con cinque/sei insegnanti, oltre a esperti di materie  laboratoriali (musica, educazione motoria, lingua inglese, informatica, attività espressive e teatrali);
  • Il dopo scuola per gli alunni della Scuola Media.

IL SERVIZIO MENSA

Il Servizio mensa è organizzato e gestito direttamente dalla scuola. I pasti sono preparati direttamente presso la cucina interna, controllata sistematicamente secondo le norme igienico-sanitarie e secondo il manuale HACCP previsto dalla normativa vigente, il tutto con analisi periodiche e adeguata sorveglianza a cura di Società riconosciuta dal Ministero della Sanità per l’autocontrollo nel settore degli alimenti e inserita nell’elenco ufficiale dello stesso Ministero.

Il personale di cucina è stato debitamente formato sull’igiene e sicurezza nel settore della produzione alimentare ed è provvisto di idonea attestazione.

Il menù è stato redatto seguendo i parametri nutrizionali indicati dalla ASL locale e sono specifici e differenti in base ai bambini ai quali viene somministrato il pasto.

Una particolare attenzione viene prestata per gli alimenti- origine, aspetto, conservazione, ecc…-che per le modalità di preparazione.

Inoltre vengono scrupolosamente seguite le diete di alcuni bambini per i quali sono state dichiarate e documentate particolari intolleranze e/o esigenze alimentari

“LA SCUOLA PRIMARIA :PRIMAVERA DEI BIMBI”

La Scuola Primaria accoglie i bambini dai sei aidieci anni. L’attuale normativa consente l’iscrizione anticipata agli alunni che compiono sei anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico per il quale si chiede l’iscrizione. La scuola primaria ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenzeindispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita.

Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune.

La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.

Per realizzare tale finalità la scuola con altre istituzioni:

-concorre alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza;

-cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità;

-previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione;

-valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno;

-persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione.

In questa prospettiva la nostra scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza.

Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, la nostra scuola ha progettato percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze.

Particolare attenzioneè posta a come ciascuno bambino mobilita e mette in campo le proprie risorse, conoscenze, abilità, atteggiamenti ed emozioni per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini.

Il concetto di COMPETENZAsi coniuga con un modello di insegnamento/apprendimento che mette in gioco il ruolo dei processi di elaborazione personale delle conoscenze, attraverso problemi che suscitino forte interesse da parte dell’allievo e per la cui risoluzione, i contenuti disciplinari, considerati in forma integrata, devono costituire risorsa fondamentale.

ObiettiviGli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.
ConoscenzeLe conoscenze indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni ( fatti, principi, teorie e pratiche, relative ad un ambito disciplinare ) attraverso l’apprendimento.
AbilitàLe abilità indicano le capacità di applicare le conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi; esse sono descritte come: cognitive = uso del pensiero logico, intuitivo e creativo. pratiche = implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali e strumenti.
CompetenzeLe competenze indicano la capacità di usare in un determinato contesto conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio , nello sviluppo professionale e/o personale. Il complesso delle competenze consente la padronanza in termini di autonomia e di responsabilità.

Organizzazione del curriculo:

L’orario curricolare è articolato in 40 ore settimanali ripartite in 6 giorni (dal lunedì al sabato)

con la seguente cadenza:

 Lunedì /Venerdì

– 08.00 – 08.30 Servizio prescuola: attività individuali e/o collettive;

-08.30 – 13.30 Attività curriculari (ricreazione di 15 minuti dalle 10.30  alle 10.45);

-13.30 – 14.30 Pranzo e gioco libero

-14.30 – 15.30 Attività curriculari

-15.30 – 17.30 Laboratori didattici / doposcuola / approfondimento e recupero (Merenda dalle 16.00 – 16.15)

-17.30 – 18.30 Servizio post-scuola / Orario extrascolastico / attività ludiche

Sabato

-07.30 – 08.30 Servizio prescuola: attività individuali e/o collettive;

-08.30 – 13.30 Attività curriculari (ricreazione di 15 minuti dalle 10.30  alle10.45).

30 ore di attività curricolari  più 5 ore di attività si approfondimento e recupero e  5 ore di mensa e post mensa.

  Discipline  Classe 1°  Classe 2°  Classe 3°    Classe 4°    Classe 5°  
Italiano  88777
Matematica  77777
Lingua Inglese  22333
Scienze/ Tecnologia  22222
Geografia  22222
Storia  22222
Arte e immagine  11111
Musica  11111
Educazione Fisica  22222
Ed. Civica  11111
Religione   cattolica/alternativa22222
Totale3030303030

Attività curriculare:

Il curricolo della scuola primaria viene approvato dal Collegio dei Docenti all’inizio di ogni

anno ed è la base della programmazione periodica di ogni docente, redatta a due livelli:

– Unità di apprendimento disciplinare come da Indicazioni Nazionali;

– Unità di apprendimento interdisciplinare anche con piani di studio personalizzati per

allievi di ogni classe.

Ogni unità di apprendimento si compone di obiettivi formativi, attività, metodi e soluzioni

organizzative per trasformare gli obiettivi stessi in competenze individuali. Contiene inoltre le

modalità con cui si verificano e si valutano le competenze.

Nell’ambito dell’orario curricolare, si svolgono lezioni di: Laboratorio di Lingua Inglese,

Laboratorio di Educazione Musicale, Laboratorio di Informatica, Laboratorio di Educazione

Motoria, Laboratorio Larsa (Laboratorio di Recupero e Sviluppo degli Apprendimenti),

Laboratorio di Attività Espressive e Teatrali.

Gli obiettivi generali dell’indirizzo di studi vengono cadenzati e organizzati in relazione alla

risposta della classe e dei singoli discenti. Viene curato in particolare, il passaggio da un corso

di studi al successivo per far sì che i ragazzi non solo conoscano lo specifico delle materie,

secondo i programmi ministeriali, ma acquisiscano e sviluppino capacità per affrontare vari

fatti culturali, in modo da permettere loro una visione critica della storia e delle espressioni

del passato e del presente.

Per conseguire questo fine, tutti i docenti lavorano per raggiungere una stretta collaborazione

e una impostazione sempre più omogenea e condivisa della didattica, in ordine alle finalità

educative, ai percorsi trasversali, ai vari ambiti disciplinari, alle scelte di argomenti e di testi,

alla valutazione.

 Si effettua, inoltre, con frequenza, un monitoraggio della situazione collettiva ed individuale

degli studenti, in modo da intervenire in tempo su eventuali debolezze ed evidenziare

precocemente un impegno o un rendimento non del tutto positivo.

EDUCAZIONE CIVICA

L’insegnamento è stato introdotto con la legge n. 92 del 20 agosto 2019 e successivamente normato con il Decreto Ministeriale n. 35 del 22 giugno 2020, divenendo obbligatorio con orario annuale non inferiore a 33 ore e con  una valutazione specifica.

 Le caratteristiche principali di questa disciplina, dal punto di vista metodologico, sono la       trasversalità e la contitolarità: ovvero la materia è trasversale a tutte le discipline e tutto il Collegio docenti e i Consigli di classe sono contitolaridell’insegnamento.

Un ruolo primario ha il coordinatore che è individuato tra i docenti di classe in base ai contenuti del curricolo e alle risorse dell’organico.

I pilastri dell’insegnamento dell’Educazione civica sono tratti dalle tre grandi dimensioni culturali indicate nelle Linee guida:

  • Costituzione, diritto, legalità esolidarietà.
  • Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio eterritorio.

 –    Cittadinanza digitale, intesa come consapevolezza e uso critico dei nuovi media.

Gli obiettivisono ispirati dai criteri della gradualità e della operatività, tesa a sviluppare

competenze di carattere cognitivo, affettivo e sociale, avendo come orizzonte di riferimento

una partecipazione attiva e consapevole alla vita pubblica.

Le Linee guida pongono, inoltre, particolare attenzione alla Scuola dell’infanzia che ha il compito di iniziare il percorso di avvicinamento alla cittadinanza: “tutti i campi di esperienza individuati dalle Indicazioni nazionali per il curricolo possono concorrere, unitamente e distintamente, al graduale sviluppo della consapevolezza della identità personale, della percezione di quelle altrui, delle affinità e differenze che contraddistinguono tutte le persone, della progressiva maturazione del rispetto di sé e degli altri, della salute, del benessere, della prima conoscenza dei fenomeni culturali. Attraverso la mediazione del gioco, delle attività educative e didattiche e delle attività di routine i bambini potranno essere guidati ad esplorare l’ambiente naturale e quello umano in cui vivono e a maturare atteggiamenti di curiosità, interesse, rispetto per tutte le forme di vita e per i beni comuni”.

La valutazione viene proposta dal docente coordinatore e prevede una valutazione specifica, nella scuola primaria avrà forma di giudizio descrittivo e influirà sulla valutazione del comportamento dell’alunno.

I docenti dovranno avere particolare attenzione per:

  • La programmazione(principio ditrasversalità).
  • Gestione collegiale attraverso i coordinatori (principio di contitolarità).
  • Criteri e modalità divalutazione.

Il migliore approccio alla programmazione è quello interdisciplinare. Ad ogni modo la trasversalità potrà essere realizzata attraverso strategie, qualora la strada dell’interdisciplinarità non possa essere perseguita. Il Consiglio di classe potrà realizzare curvature tra le discipline intorno ai tre pilastri  dell’insegnamento facendo emergere i nuclei tematici disciplinari.

Flessibilità è la parola chiave per l’impostazione del nuovo insegnamento.

TRAGUARDI DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Indicatori per l’Educazione Civica fine Scuola Primaria

L’alunno:

· Conosce gli elementi fondamentali della Costituzione.

· Si avvia a distinguere i ruoli, i compiti e le funzioni delle istituzioni dello Stato, dell’Unione Europea e dei principali organismi internazionali.

· Conosce il significato ed in parte la storia degli elementi simbolici identitari (bandiera, Inno Nazionale).

· Ha recepito gli elementi basilari dei concetti di “sostenibilità ed ecosostenibilità”.

· Comprende il significato delle parole “diritto e dovere”.

· Conosce nelle sue principali esplicitazioni il principio di legalità e di contrasto alle mafie, i concetti della salvaguardia dell’ambientale tutela dei beni del patrimonio culturale locale e nazionale, nelle sue varie sfaccettature (lingua, monumenti, paesaggi).

· Inizia a sperimentare l’esercizio della cittadinanza attiva che si espleta anche attraverso le associazioni di volontariato e di protezione civile.

· Ha sviluppato conoscenze in materia di educazione alla salute ed al benessere psicofisico.

· Si avvia all’uso autonomo delle fonti documentali digitali disponibili su web e comincia ad      inoltrarsi nella loro corretta interpretazione.

“CONTINUITA’ FRA LA SEZIONE PRIMAVERA, LA SCUOLA DELL’INFANZIA E LA SCUOLA PRIMARIA DEI BIMBI”

La legge 148/1990 stabilisce i criteri per realizzare il raccordo pedagogico curricolare e organizzativo tra le scuole e il collegamento con la realtà culturale, ambientale e sociale del bambino.

Le nuove Indicazioni Nazionaliribadiscono il concetto di “continuità ed unitarietà del curricolo”.

”L’itinerario scolastico, dai tre a circa10 anni, pur abbracciando tre tipologie di scuole caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. […]

Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso ed al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni.

Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi”. (I.N.C.)

Ogni anno, il Collegio Docenti prevede una continuità con le insegnanti della Scuola dell’Infanzia dell’Istituto con quella della Primaria, per cercare raccordi metodologici e contenutistici, per prendere visione delle competenze acquisite dall’alunno e accrescere le abilità necessarie per una formazione globale della sua personalità.

Infatti all’interno dell’Istituto vengono programmate attività che permettono una continuità verticale eche vedono coinvolte la Sezione Primavera con la prima sezione della scuola dell’infanzia e le ultime sezioni della Scuola dell’Infanzia con la prima classe della Primaria.

In preparazione al passaggio, si organizzano incontri tra le insegnanti per programmare il percorso scolastico con l’insegnanti del primo ciclo e dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia affinchè vengano scambiate informazioni utili all’inserimento dei bambini.

Inoltre vengono realizzatiProgetti e Laboratori nellaScuola dell’Infanzia e Scuola Primaria.

All’interno dell’attività curricolare in arricchimento delle proposte delle insegnanti vengono attivati:

– progetti di accoglienza per gli alunni al primo inserimento o progetti di continuità fra scuola dell’infanzia e scuola primaria;

– incontri con esperti di storia locale ed esperienze di visite guidate sul territorio, con la finalità di promuovere la presa di coscienza che le particolarità storiche e culturali del territorio di appartenenza come “serbatoi di diversità” possono contribuire all’acquisizione di capacità cognitive e di un patrimonio di valori del nuovo cittadino del mondo;

– laboratorio musicale con esperti, con l’obiettivo di sollecitare l’espressività attraverso linguaggi verbali e non verbali, armonizzando gesti e parole, considerando la musica un linguaggio senza barriereo “promuovere lo sviluppo della dimensione comunicativa, simbolico-culturale, creativa e ludica del linguaggio musicale in un processo educativo integrato” , oltre a partecipazione ad eventi teatrali ;

– attività sportive e motorie con personale specializzato per soddisfare i bisogni ludici degli alunni e per concepire le attività sportive come attività finalizzate principalmente alla socializzazione e non alla preparazione di future performances atletiche e sportive di livello professionale.

– corso di primo soccorso, con volontari della “Croce Rossa” che promuovono percorsi di                              interventi vari, per la tutela di se stessi e degli altri.

– progetti di arte con personale esperto che opera per lo sviluppo del pensiero divergente e della creatività attraverso mirate attività laboratoriali.

Le scelte educative, quindi, costituiscono la base progettuale unificante e dinamica degli aspetti generali didattici ed organizzativi dell’attività della Scuola. Esse attraversano tutti i campi di esperienza per la Scuola dell’Infanzia e tutte le discipline per la Scuola Primaria sono assunte come punto di riferimento per le programmazioni delle sezioni e delle classi.

Le insegnanti si propongono di :

favorirelo sviluppo delle autonomie e delle sicurezze;

educarealla diversità, al dialogo, al confronto, alla collaborazione, basi della futura convivenza sociale;

educarealla felicità, alla soddisfazione, alla meraviglia, alla serenità, fino a riconoscere i propri errori e i meriti degli altri;

favorirela curiosità.

Anche le varie uscite o i viaggi di istruzione che la scuola Primavera promuove, sono ulteriori strumenti per collegare l’esperienza scolastica all’ambiente esterno nei suoi aspetti fisici, paesaggistici, umani, culturali e produttivi e rientrano tra le attività didattiche ed integrative della scuola.

Si identificano 3 tipi di viaggi e visite guidate:

1. viaggi di integrazione culturale: hanno finalità essenzialmente cognitive di aspetti paesaggistici, monumentali, culturali o folcloristici;

2. visite guidate: si effettuano nell’arco di una sola giornata presso musei, gallerie, località di interesse storico – artistico, parchi naturali, mostre.

3. uscite didattico ricreative con o senza i genitori: per i bambini della Scuola dell’Infanzia si organizzano:

• uscite didattiche e/o ricreative con la partecipazione dei soli bambini e del personale docente proponendo ai bambini esperienze concrete legate al territorio e pertinenti al nesso della programmazione del momento;

• uscite ricreative che coinvolgono anche i genitori .

I viaggi di istruzione possono essere organizzati in qualsiasi periodo dell’anno scolastico e la spesa è a totale carico degli alunni.

Nelle uscite senza la partecipazione dei genitori deve essere assicurata almeno la presenza di un accompagnatore ogni 15 alunni.

PIANO ANNUALE DI INCLUSIONE

La Scuola Paritaria si prefigge lo scopo di rafforzare la cultura dell‛inclusione per rispondere efficacemente alle necessità di ogni alunno che presenti Bisogni Educativi Speciali.

Pertanto la Scuola si propone di:

– creare un ambiente accogliente;

– sostenere l‛apprendimento;

– centrare l‛intervento sulla classe in funzione dell‛alunno;

– favorire l‛acquisizione di competenze collaborative;

– promuovere una stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante.

I destinatari dell‛intervento a favore dell‛inclusione scolastica sono tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali che manifestino:

– disabilità (Legge 104/92);

– disturbi specifici di apprendimento (Legge 170/2010 e relative Linee Guida);

– alunni con altri BES (svantaggio socio-economico, svantaggio linguistico e/o culturale).

Che cosa è il Bisogno Educativo Speciale

La direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 spiega che:

L‛area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimenti e/o

disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente. Quest‛area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali. Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale”.

Gruppo di lavoro per l‛inclusione (GLI)

La Scuola istituisce il gruppo di lavoro, (il team di ogni classe), per l‛inclusione con lo scopo di realizzare il diritto all‛apprendimento per tutti gli alunni che manifestino una situazione di difficoltà, come stabilito dal DM del 27/12/2012 e dalla Legge 53/2003 mediante la programmazione di un Piano Annuale per l‛Inclusione.

Il GLI ha le funzioni di:

– rilevazione dei BES presenti

– raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere

– confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi su strategie/metodologie

– rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola

– elaborazione di una proposto di Piano Annuale per l‛Inclusività.

Il Consiglio di Classe ha il compito di segnalare alunni che presentino un bisogno educativo speciale al fine di adottare una personalizzazione della didattica ed eventualmente impiegare misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni didattiche e/o documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia.

Il Consiglio di Classe inoltre attiva il coordinamento con il GLI, attiva inoltre la comunicazione con la famiglia ed eventuali esperti e predispone il Piano Didattico Personalizzato (PDP). Il PDP ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento maggiormente adeguate e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni con BES (eccetto nei casi di disabilità). Il PDP viene firmato dalla famiglia, dal Consiglio di Classe, dal Referente di Istituto e dal Dirigente Scolastico.

Piano Annuale per l’Inclusione

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
Rilevazione dei BES presenti:
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 
minorati vista 
minorati udito 
Psicofisici 
disturbi evolutivi specifici 
DSA 
ADHD/DOP 
Borderline cognitivo 
Altro 
svantaggio (indicare il disagio prevalente) 
Socio-economico 
Linguistico-culturale 
Disagio comportamentale/relazionale 
Altro 
Totali 
% su popolazione scolastica 
N° PEI redatti dai GLHO 
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 
Risorse professionali specifichePrevalentemente utilizzate in…Sì / No
Insegnanti di sostegnoAttività individualizzate e di piccolo gruppo 
 Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) 
AECAttività individualizzate e di piccolo gruppo 
 Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) 
Assistenti alla comunicazioneAttività individualizzate e di piccolo gruppo 
 Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) 
Funzioni strumentali / coordinamento  
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)  
Psicopedagogisti e affini esterni/interni  
Docenti tutor/mentor  
Altro:  
Altro:  
Coinvolgimento docenti curricolariAttraverso…Sì / No
Coordinatori di classe e similiPartecipazione a GLI 
Rapporti con famiglie 
Tutoraggio alunni 
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva 
Altro: 
Docenti con specifica formazionePartecipazione a GLI 
Rapporti con famiglie 
Tutoraggio alunni 
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva 
Altro: 
Altri docentiPartecipazione a GLI 
Rapporti con famiglie 
Tutoraggio alunni 
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva 
Altro: 
Coinvolgimento personale ATAAssistenza alunni disabili 
Progetti di inclusione / laboratori integrati 
Altro: 
Coinvolgimento famiglieInformazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva 
Coinvolgimento in progetti di inclusione 
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante 
Altro: 
Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTIAccordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità 
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili 
Procedure condivise di intervento sulla disabilità 
Procedure condivise di intervento su disagio e simili 
Progetti territoriali integrati 
Progetti integrati a livello di singola scuola 
Rapporti con CTS / CTI 
Altro: 
Rapporti con privato sociale e volontariatoProgetti territoriali integrati 
Progetti integrati a livello di singola scuola 
Progetti a livello di reti di scuole 
Formazione docentiStrategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe 
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva 
Didattica interculturale / italiano L2 
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) 
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) 
Altro: 

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
01234
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo     
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti     
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive     
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola     
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti     
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative     
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi     
Valorizzazione delle risorse esistenti     
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione     
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo     
Altro:     
Altro:     
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data _________

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data _________

LA VALUTAZIONE

L’impegno educativo principale si concretizza nel fare della Scuola un ambiente ricco di opportunità educative, nel quale tutta la ricchezza di capacità e di potenzialità dell’alunno, siano valorizzate attraverso una molteplicità di esperienze che favoriscono progressivamente le sue prime conquiste di iniziativa, di autodecisione, di responsabilità personale.

Al momento del suo ingresso nella scuola, ogni bambino ha già una sua storia personale, e quindi un bagaglio di atteggiamenti, capacità ed orientamenti che permettono di identificarlo. Nell’arco di frequenza si vanno verificando cambiamenti considerevoli e sostenuti a livello percettivo, motorio, comunicativo, logico, relazionale e a livello affettivo ed emotivo.

Notevoli cambiamenti avvengono anche per la costruzione dei rapporti e l’acquisizione delle norme sociali.

La scuola, in questo senso, ha un’organizzazione didattica intesa come predisposizione di un motivante ed accogliente ambiente di vita, di relazioni, di apprendimento e favorisce una pratica basata sull’articolazione di attività sia strutturate che libere, differenziate, progressive e mediate.

I connotati essenziali della Scuola sono:

Valorizzazione del gioco/lavoro:il gioco inteso come una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. Attraverso la ricchezza e la varietà delle offerte e delle proposte del gioco, le insegnanti inviano ai bambini una vasta gamma di stimolazioni e di messaggi.

Esplorazione e ricerca: le insegnanti s’impegnano a promuovere esperienze che inseriscono l’originaria curiosità dei bambini in un positivo clima di esplorazione e di ricerca nel quale si attivino confrontando situazioni, ponendo problemi, costruendo ipotesi, elaborando e confrontando schemi di spiegazione e adeguate strategie di pensiero. Il ruolo delle insegnanti è di svolgere una regia attenta ed equilibrata interpretando i cosiddetti errori e valorizzandoli, portando i bambini a rendersi conto creativamente alla realtà conoscendola.

Vita di relazione:un clima sociale positivo è favorito anche dalla qualità delle relazioni tra adulti e tra adulti e bambini. Al fine che questa prerogativa sia realizzabile, grazie ad un lavoro di autoanalisi personale e di gruppo, viene posta attenzione continua ai segnali che vengono lanciati ai bambini controllando i loro richiami di sicurezza, gratificazione, autostima, attivando forme flessibili e interattive circolari di comunicazione didattica (feedback). E’ plausibile che la componente affettiva rappresenti l’essenzialità nei processi di crescita anche cognitiva.

Mediazione didattica: lo scopo è di adottare ogni possibile procedura, strategia, strumentazione affinché il bambino si senta orientato, guidato, sostenuto nello sviluppo e nell’apprendimento. Una prima organizzazione delle conoscenze viene permessa attivando una serie di abilità generali di assimilazione e di elaborazione delle informazioni (memorizzare, rappresentare, comprendere, relazioni spaziali-causali), ricorrendo a materiale strutturati e non strutturati al fine di manipolare, esplorare, ordinare innescando processi specifici di natura logica per la conquista di maggiore sicurezza.

Osservazione, progettazione, verifica: grazie all’osservazione occasionale e all’osservazione sistematica (intenzionale) le proposte educative progettate flessibilmente e coerenti con il dinamismo e lo sviluppo infantile possono essere riequilibrate via via in base alle risposte dei bambini, ai loro modi di essere, ai ritmi di sviluppo, agli stili di apprendimento di ogni singolo bambino. Osservando inoltre viene verificata la validità e l’adeguatezza del processo educativo. La valutazione dei livelli di sviluppo si concretizza in un momento iniziale, nel quale sono definite le capacità con cui ogni allievo accede alla scuola dell’infanzia; nei momenti interni alle varie sequenze didattiche per aggiustare ed individualizzare le proposte educative e i percorsi di apprendimento; nel momento finale per la verifica degli esiti formativi dell’attività educativa e didattica e del significato dell’esperienza scolastica.

Documentazione:perché il percorso che si compie nella scuola dell’infanzia prenda effettivamente significato per i soggetti coinvolti e interessati, ci si avvale di strumenti di tipo verbale, grafico, documentativo, audiovisivo. Tale procedura, svolta in maniera continuativa, offre ai bambini la possibilità di rendersi conto delle proprie conquiste e per i soggetti della comunità educativa, varie possibilità di informazione, riflessione, confronto, rafforzando la prospettiva della continuità.